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lunedì 15 aprile 2019

La festa del lavoro e il caporalato in agricoltura

festa del lavoro : vittime del caporalato


Celebrare la Giornata del primo maggio, che come tutti ben sappiamo corrisponde alla festa del lavoro, in una società dove il lavoro sembra quasi un miraggio, sembra essere quasi un paradosso.

Se poi a questo si aggiunge chi offre lavoro solo per sfruttare chi ne ha di bisogno, lo scenario che si presenta ai nostri occhi è davvero tragico.

Ed è proprio alla luce di quanto detto sopra, che nella città di Brindisi, la Giornata del primo maggio, assumerà un aspetto totalmente diverso.

Un’iniziativa della Flai Cgil regionale e provinciale, che vedrà la presenza indiscussa della presidente della Camera, Laura Boldini, che ha espresso la volontà di incontrare i familiari delle vittime del caporalato.

Laura Boldrini, la festa del lavoro e il caporalato in agricoltura
Laura Boldrini, la festa del lavoro e il caporalato in agricoltura

Un incontro che è stato programmato a dovere, e che avrà come sede la Masseria Canali, in agro di Mesagne, struttura confiscata ad un boss della Sacra Corona, che è stata poi affidata in gestione a Libera Terra e restituita quindi ad uso di tutta la comunità.

Proprio in detta occasione, sarà la stessa presidente della Camera Boldrini a voler incontrare una delegazione di lavoratrici agricole pugliesi e i familiari delle vittime del caporalato, per portare così a termine i lavori che hanno come tema centrale “La condizione della donna in agricoltura tra caporalato e illegalità diffuse”.

La giornata avrà inizio con l’accoglienza della stessa presidente, prevista per le ore 09.30, da parte di Luciana Manca e Irene Guarrera, noti anche come Gruppo “Scigghiate”, che renderanno esclusivo questo arrivo attraverso dei canti del lavoro pugliese sulle rivolte contadine e un breve inedito sul caporalato.

Successivamente, alle ore 10, avverrà l’incontro vero e proprio a Masseria Canali, dove avverrà il saluto da parte del Sindaco di Mesagne, Pompeo Molfetta, e quelli di Daniela Marcone, vicepresidente nazionale di Libera contro le mafie e responsabile del settore della Memoria delle vittime di mafia.

Troppe le vittime innocenti, che sono da ricercarsi in tutte quelle donne e quegli uomini che hanno perso la vita per dedicarsi al lavoro.

Vanno ricordate a tal proposito tutte quelle donne morte ad opera di incidenti stradali a bordo nei pulmini dei caporali riempiti sino a stati estremi, come anche tutti quegli uomini che, lavorando come braccianti, sono morti sui campi di lavoro per lo sfruttamento estremo fatto di doppi turni di fatica sotto il sole cocente.

Decine e decine sono i nomi di tutte quelle vittime, come le ultime quattro dell’estate scorsa.
Ed è proprio per prevenire questi tragici episodi, che Flai Cgil e Libera lottano insieme da molto per questo obiettivo, come dimostrano le altre attività svoltasi in procinto della Giornata della Memoria, ma anche dell’Impegno del 21 marzo, che hanno avuto come sede la stessa Brindisi, ma anche Francavilla Fontana e a Ceglie Messapica.

I lavori della giornata saranno aperti da Giuseppe De Leonardis, segretario generale della Flai Cgil Puglia, ma non va dimenticata la presenza della moderatrice, nonché giornalista, Raffaella Cosentino, a cui seguiranno le testimonianze di alcune lavoratrici agricole e dei familiari delle vittime del caporalato.

Non mancheranno inoltre gli interventi, che vedono spiccare i nomi di Alessandro Leo, presidente di Libera Terra, Gianni Forte, segretario generale della Cgil Puglia, Michela Almiento, segretaria generale della Cgil di Brindisi, e Giovanni Mininni, segretario generale nazionale della Flai Cgil.
La giornata però, vedrà la sua conclusione proprio con l’intervento della presidente della camera Boldrini.

Ad oggi sono ancora troppe quelle persone che vengono sfruttate lavorativamente parlando, come dimostrano chiaramente i dati presentati dalla Flai Cgi, dati tra l’altro presi da uno studio specifico che è stato effettuato ad opera di The European House – Ambrosetti.

Si tratterebbe di ben 400mila lavoratori, di cui la maggior parte stranieri, il cui trattamento è simile a quello degli schiavi e le cui paghe non superano i 25-30 euro giornalieri, da ricercarsi il più delle volte tra i migranti e le donne.

M. E. Virga

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lunedì 29 febbraio 2016

lavoro nero in Italia

festa del lavoro 2017 : Lavoro nero in Italia
In base a uno studio effettuato dalla Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro sui dati forniti dal Ministero del Lavoro, dall'Inps e dall'Inail, nell'anno 2014 e nel primo semestre 2015, sono ben 2 milioni gli italiani che lavorano totalmente in nero. Il lavoro sommerso in Italia è un problema davvero diffuso, che causa la mancanza annuale di ben 25 miliardi di euro nelle casse dello Stato.
Secondo i dati emersi, sarebbero 41 miliardi e 837 milioni gli euro prodotti da coloro che praticano il lavoro nero in Italia, evadendo il fisco e causando non pochi disagi ai rimanenti cittadini. 
I calcoli sono stati resi possibili grazie alle varie ispezioni condotte dal Ministero del Lavoro, dall'Inps e dall'Inail in ben 221.476 aziende italiane: in queste società sono stati denunciati circa 77.387 rapporti di lavoro nero, con una media quindi di un lavoratore irregolare ogni tre aziende.
lavoro nero in Italia e la festa del lavoro
lavoro nero in Italia e la festa del lavoro

Secondo la Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, la percentuale di coloro che praticano il lavoro nero in Italia si aggira intorno al 29,38% sul totale di dipendenti aziendali: una quantità enorme di lavoratori irregolari, che sottrae al fisco ben 25 miliardi di euro ogni anno. 
La cifra del mancato gettito è stata calcolata dal Ministero del Lavoro, dall'Inps e dall'Inail conteggiando la retribuzione media giornaliera di ogni operaio e moltiplicandola per le 241 giornate lavorative annuali, in questo modo:
Retribuzione media giornaliera: 86,80 euro
Giornate di lavoro annuo: 241
Retribuzione annua non assoggetta a oneri: 41,8 MLD di euro
Mancato gettito previdenziale: 14,6 MLD di euro (aliq. 35% calcolata in media tra le
classi di contribuzione)
Mancato gettito fiscale: 9,3 MLD euro (aliq. media 24,5% al netto di detrazioni fiscali)
Mancato gettito Inail: 1,2 MLD euro (aliq. media 27 x 1000)
Totale del mancato gettito:
25 miliardi e 100 milioni di euro, pari al 1,5% del PIL

festa del lavoro : Lavoro nero in Italia
festa del lavoro : Lavoro nero in Italia

Il Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca, ha commentato il risultato dello studio, emerso dai dati forniti sul lavoro sommerso in Italia dal Ministero del Lavoro, dall'Inps e dall'Inail, con queste parole: "Sono dati che devono fare riflettere sia dal punto di vista della sicurezza sociale che dal punto di vista economico-finanziario. Avere rapporti di lavoro regolari crea certamente una limitazione ai casi di tragico sfruttamento, ma metterebbe a disposizione della collettività cifre molto importanti, vicine a quelle di una Legge di Stabilità."

Clarissa Cusimano
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