festa del lavoro 2017 : Lavoro nero in Italia
In
base a uno studio effettuato dalla Fondazione Studi dei Consulenti
del Lavoro sui dati forniti dal Ministero del Lavoro, dall'Inps e
dall'Inail, nell'anno 2014 e nel primo semestre 2015, sono ben 2
milioni gli italiani che lavorano totalmente in nero. Il
lavoro sommerso in Italia è
un problema davvero diffuso, che causa la mancanza annuale di ben 25
miliardi di euro nelle casse dello Stato.
Secondo
i dati emersi, sarebbero 41 miliardi e 837 milioni gli euro prodotti
da coloro che praticano il lavoro
nero in Italia,
evadendo il fisco e causando non pochi disagi ai rimanenti cittadini.
I calcoli sono stati resi possibili grazie alle varie ispezioni
condotte dal Ministero del Lavoro, dall'Inps e dall'Inail in ben
221.476 aziende italiane: in queste società sono stati denunciati
circa 77.387 rapporti di lavoro nero, con una media quindi di un
lavoratore irregolare ogni tre aziende.
lavoro nero in Italia e la festa del lavoro |
Secondo
la Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, la percentuale di
coloro che praticano il lavoro nero in Italia si
aggira intorno al 29,38% sul totale di dipendenti aziendali: una
quantità enorme di lavoratori irregolari, che sottrae al fisco ben
25 miliardi di euro ogni anno.
La cifra del mancato gettito è stata
calcolata dal Ministero del Lavoro, dall'Inps e dall'Inail
conteggiando la retribuzione media giornaliera di ogni operaio e
moltiplicandola per le 241 giornate lavorative annuali, in questo
modo:
Retribuzione
media giornaliera:
86,80 euro
Giornate
di lavoro annuo:
241
Retribuzione
annua non assoggetta a oneri:
41,8 MLD di euro
Mancato
gettito previdenziale:
14,6 MLD di euro (aliq. 35% calcolata in media tra le
classi di contribuzione)
Mancato
gettito fiscale:
9,3 MLD euro (aliq. media 24,5% al netto di detrazioni fiscali)
Mancato
gettito Inail:
1,2 MLD euro (aliq. media 27 x 1000)
Totale del mancato
gettito:
25 miliardi e 100 milioni
di euro, pari al 1,5% del PIL
festa del lavoro : Lavoro nero in Italia |
Il
Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Rosario De
Luca, ha commentato il risultato dello studio, emerso dai dati
forniti sul lavoro
sommerso in Italia dal
Ministero del Lavoro, dall'Inps e dall'Inail, con queste parole:
"Sono dati che devono fare riflettere sia dal punto di vista
della sicurezza sociale che dal punto di vista economico-finanziario.
Avere rapporti di lavoro regolari crea certamente una limitazione ai
casi di tragico sfruttamento, ma metterebbe a disposizione della
collettività cifre molto importanti, vicine a quelle di una Legge di
Stabilità."
Clarissa Cusimano