sabato 21 marzo 2020

Festa del lavoro e disabilità

Festa del Lavoro, la disabilità come tema portante?


Il presidente nazionale dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti chiede ai tre principali sindacati di dedicare la festa del Primo Maggio al tema della disabilità

Quella del Primo Maggio è universalmente la Festa del Lavoro, ma almeno per quest'anno c'è chi chiede una dedica speciale alla disabilità. La richiesta arriva direttamente da Mario Barbuto, presidente nazionale dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, che invita i sindacati almeno per il 2017 a trasformarla un un'occasione unica per dimostrare unità e solidarietà sociale.

La sollecitazione è stata inviata direttamente ai segretari dei tre principali sindacati italiani, Cgil, Cisl e Uil, e rappresenta una sfida unica come spiega Barbuto nel suo invito: “Scrivo per proporre alle Confederazioni Sindacali di dedicare il prossimo appuntamento del Primo maggio in tutte le piazze d’Italia al tema della disabilità, coniugata alla solidarietà sociale, all’eguaglianza e al diritto al lavoro”.

Non una novità assoluta in realtà perché una decisione simile era stata presa già a Bologna, quando il tema della disabilità aveva legato tutte le manifestazioni sindacali organizzate dai principali sindacati nel capoluogo emiliano, con grande e positivo riscontro sia da parte dei lavoratori che dei cittadini. 

Così allargare il discorso a tutto il territori nazionale avrebbe una valenza e un peso specifico ancora maggiore, soprattutto per denunciare il buco nero creato tra le leggi sulla disabilità e la loro applicazione pratica nel mondo del lavoro.

Festa del lavoro e disabilità


Come sottolinea infatti ancora Barbuto “nonostante le leggi di protezione, nonostante l'azione continua delle nostre associazioni rappresentative, sovente supportata anche da una consistente opera di sostegno delle Confederazioni Sindacali, centinaia di migliaia e forse milioni di persone con disabilità rimangono ogni giorno alla ricerca della loro dignità offesa, da conquistare innanzitutto e soprattutto proprio grazie alla realizzazione del diritto al lavoro che renda possibile l’indipendenza economica, l’autonomia personale, la libertà dal bisogno”.

Ecco perché accanto alle logiche rivendicazioni da parte dei lavoratori disabili e dei loro cari è necessario che si mobilitino anche le classi sociali più svantaggiate affinché quello della solidarietà sociale diventi un unico fronte comune. 

Ecco perché il presidente nazionale dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti invita i segretari delle principali sigle sindacali italiane a invitare sul palco delle manifestazioni nazionali gli esponenti del mondo della disabilità per veicolare un messaggio univoco alla politica italiana, sollecitando un nuovo impegno di lotta e di offerte che dimostrino anche un maggiore rispetto dell'uomo.
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