festa del lavoro : vittime del caporalato
Celebrare la Giornata del primo
maggio, che come tutti ben sappiamo corrisponde alla festa del lavoro, in una società dove il lavoro sembra quasi un miraggio,
sembra essere quasi un paradosso.
Se poi a questo si aggiunge chi
offre lavoro solo per sfruttare chi ne ha di bisogno, lo scenario che
si presenta ai nostri occhi è davvero tragico.
Ed è proprio alla luce di quanto
detto sopra, che nella città di Brindisi, la Giornata del primo
maggio, assumerà un aspetto totalmente diverso.
Un’iniziativa della Flai Cgil
regionale e provinciale, che vedrà la presenza indiscussa della
presidente della Camera, Laura Boldini, che ha espresso la volontà
di incontrare i familiari delle vittime del caporalato.
Laura Boldrini, la festa del lavoro e il caporalato in agricoltura |
Un incontro che è stato programmato
a dovere, e che avrà come sede la Masseria Canali, in agro di
Mesagne, struttura confiscata ad un boss della Sacra Corona, che è
stata poi affidata in gestione a Libera Terra e restituita quindi ad
uso di tutta la comunità.
Proprio in detta occasione, sarà la
stessa presidente della Camera Boldrini a voler incontrare una
delegazione di lavoratrici agricole pugliesi e i familiari delle
vittime del caporalato, per portare così a termine i lavori che
hanno come tema centrale “La condizione della donna in agricoltura
tra caporalato e illegalità diffuse”.
La giornata avrà inizio con
l’accoglienza della stessa presidente, prevista per le ore 09.30,
da parte di Luciana Manca e Irene Guarrera, noti anche come Gruppo
“Scigghiate”, che renderanno esclusivo questo arrivo attraverso
dei canti del lavoro pugliese sulle rivolte contadine e un breve
inedito sul caporalato.
Successivamente, alle ore 10,
avverrà l’incontro vero e proprio a Masseria Canali, dove avverrà
il saluto da parte del Sindaco di Mesagne, Pompeo Molfetta, e quelli
di Daniela Marcone, vicepresidente nazionale di Libera contro le
mafie e responsabile del settore della Memoria delle vittime di
mafia.
Troppe le vittime innocenti, che
sono da ricercarsi in tutte quelle donne e quegli uomini che hanno
perso la vita per dedicarsi al lavoro.
Vanno ricordate a tal proposito
tutte quelle donne morte ad opera di incidenti stradali a bordo nei
pulmini dei caporali riempiti sino a stati estremi, come anche tutti
quegli uomini che, lavorando come braccianti, sono morti sui campi di
lavoro per lo sfruttamento estremo fatto di doppi turni di fatica
sotto il sole cocente.
Decine e decine sono i nomi di tutte
quelle vittime, come le ultime quattro dell’estate scorsa.
Ed è proprio per prevenire questi
tragici episodi, che Flai Cgil e Libera lottano insieme da molto per
questo obiettivo, come dimostrano le altre attività svoltasi in
procinto della Giornata della Memoria, ma anche dell’Impegno del 21
marzo, che hanno avuto come sede la stessa Brindisi, ma anche
Francavilla Fontana e a Ceglie Messapica.
I lavori della giornata saranno
aperti da Giuseppe De Leonardis, segretario generale della Flai Cgil
Puglia, ma non va dimenticata la presenza della moderatrice, nonché
giornalista, Raffaella Cosentino, a cui seguiranno le testimonianze
di alcune lavoratrici agricole e dei familiari delle vittime del
caporalato.
Non mancheranno inoltre gli
interventi, che vedono spiccare i nomi di Alessandro Leo, presidente
di Libera Terra, Gianni Forte, segretario generale della Cgil Puglia,
Michela Almiento, segretaria generale della Cgil di Brindisi, e
Giovanni Mininni, segretario generale nazionale della Flai Cgil.
La giornata però, vedrà la sua
conclusione proprio con l’intervento della presidente della camera
Boldrini.
Ad oggi sono ancora troppe quelle
persone che vengono sfruttate lavorativamente parlando, come
dimostrano chiaramente i dati presentati dalla Flai Cgi, dati tra
l’altro presi da uno studio specifico che è stato effettuato ad
opera di The European House – Ambrosetti.
Si tratterebbe di ben 400mila
lavoratori, di cui la maggior parte stranieri, il cui trattamento è
simile a quello degli schiavi e le cui paghe non superano i 25-30
euro giornalieri, da ricercarsi il più delle volte tra i migranti e
le donne.
M. E. Virga
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