giovedì 11 febbraio 2016

Dal 1 maggio 2016, festa del lavoro, stop della pubblicità su Rai YoYo

Dal giorno della Festa del lavoro stop della pubblicità su Rai YoYo

«Vi do una grande notizia: dal 1° maggio 2016 su Rai YoYo non ci sarà mai più la pubblicità. I bambini non saranno più bombardati da spot pubblicitari. Una tv pubblica deve tutelare le persone partendo proprio dai più piccoli. A essere eliminata sarà anche la pubblicità nei canali culturali Rai 5 e Rai Storia. Avanti così!».

E’ proprio con le parole del presidente della commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico, esponente del movimento 5 stelle, che ci arriva questa notizia relativa alla cancellazione della pubblicità da alcuni canali televisivi dedicati al mondo dell’infanzia con l’aggiunta di altri canali che trattano il genere culturale.

Il messaggio sopra citato, è stati infatti pubblicato sulla pagina Facebook dello stesso Fico, e risulta essere una soddisfacente vittoria in merito alla proposta di abolire in maniera definitiva qualsiasi forma di pubblicità in special modo nei canali di intrattenimento per bambini.

Dal 1 maggio 2016, festa del lavoro, stop della pubblicità su Rai YoYo
Dal 1 maggio 2016, festa del lavoro

Essendo i reali utilizzatori, i bambini venivano in continuazione bombardati da messaggi promozionali che sponsorizzavano diversi prodotti specifici sempre correlai alla loro fascia d’età, facendoli così “innamorare” di uno o più giochi, naturalmente esaltati nelle loro caratteristiche dalla specifica pubblicità.

Con la notizia dell’abolizione della stessa, si spera di essere adesso arrivati ad un grado di normalità che per altri Paesi europei era invece una regola da tempo.

Festa del lavoro occasione perfetta per chiudere con il passato ?

Vediamo di seguito la disciplina degli altri paesi dell'Unione Europea

In Francia ad esempio, una specifica riforma ha imposto a partire dal 2009 uno stop definitivo agli spot pubblicitari, che già prima della stessa riforma erano previsti solo ed esclusivamente durante le normali interruzioni dei programmi.

In Germania invece, gli spot pubblicitari possono essere trasmessi solo sui canali pubblici ed in una specifica fascia oraria che va dalle 17.00 alle 20.00 e per un massimo di venti minuti complessivi al giorno.

Diversa è invece la situazione in Gran Bretagna, dove gli spot pubblicitari non sono ammessi all’interno dei canali nazionali, cosa che invece è lecita in tutti quei canali a diffusione estera.

In Spagna invece, una rete è finanziata per il 50% da fondi pubblici mentre per il rimanente i soldi vengono presi dal ricavato dalle compagnie telefoniche, delle televisioni private e delle pay-tv.

Per quanto riguarda invece la Danimarca, la Finlandia, la Svezia e la Norvegia, la situazione è del tutto diversa, infatti non vi è la trasmissione di nessuna tipologia di spot pubblicitari.

Tante situazioni quindi già preesistenti, a cui da oggi va a sommarsi anche quella del nostro Paese.
Una decisione che avrà certamente delle conseguenze positive a partire dai reali utenti di detti canali, ovvero i piccolissimi, ed a seguire tra gli adulti intesi come gli stessi genitori.


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