Festa del Lavoro, la disabilità come tema portante?
Il presidente nazionale dell'Unione
Italiana Ciechi e Ipovedenti chiede ai tre principali sindacati di
dedicare la festa del Primo Maggio al tema della disabilità
Quella del Primo Maggio è
universalmente la Festa del Lavoro, ma almeno per quest'anno c'è chi
chiede una dedica speciale alla disabilità. La richiesta arriva
direttamente da Mario Barbuto, presidente nazionale dell'Unione
Italiana Ciechi e Ipovedenti, che invita i sindacati almeno per il
2017 a trasformarla un un'occasione unica per dimostrare unità e
solidarietà sociale.
La sollecitazione è stata inviata
direttamente ai segretari dei tre principali sindacati italiani,
Cgil, Cisl e Uil, e rappresenta una sfida unica come spiega Barbuto
nel suo invito: “Scrivo per proporre alle Confederazioni Sindacali
di dedicare il prossimo appuntamento del Primo maggio in tutte le
piazze d’Italia al tema della disabilità, coniugata alla
solidarietà sociale, all’eguaglianza e al diritto al lavoro”.
Non una novità assoluta in realtà
perché una decisione simile era stata presa già a Bologna,
quando il tema della disabilità aveva legato tutte le manifestazioni
sindacali organizzate dai principali sindacati nel capoluogo
emiliano, con grande e positivo riscontro sia da parte dei lavoratori
che dei cittadini.
Così allargare il discorso a tutto il territori
nazionale avrebbe una valenza e un peso specifico ancora maggiore,
soprattutto per denunciare il buco nero creato tra le leggi sulla
disabilità e la loro applicazione pratica nel mondo del lavoro.
Come sottolinea infatti ancora Barbuto
“nonostante le leggi di protezione, nonostante l'azione continua
delle nostre associazioni rappresentative, sovente supportata anche
da una consistente opera di sostegno delle Confederazioni Sindacali,
centinaia di migliaia e forse milioni di persone con disabilità
rimangono ogni giorno alla ricerca della loro dignità offesa, da
conquistare innanzitutto e soprattutto proprio grazie alla
realizzazione del diritto al lavoro che renda possibile
l’indipendenza economica, l’autonomia personale, la libertà dal
bisogno”.
Ecco perché accanto alle logiche
rivendicazioni da parte dei lavoratori disabili e dei loro cari è
necessario che si mobilitino anche le classi sociali più
svantaggiate affinché quello della solidarietà sociale diventi un
unico fronte comune.
Ecco perché il presidente nazionale dell'Unione
Italiana Ciechi e Ipovedenti invita i segretari delle principali
sigle sindacali italiane a invitare sul palco delle manifestazioni
nazionali gli esponenti del mondo della disabilità per veicolare un
messaggio univoco alla politica italiana, sollecitando un nuovo
impegno di lotta e di offerte che dimostrino anche un maggiore
rispetto dell'uomo.