domenica 10 aprile 2016

Festa di Sant’Efisio e il primo maggio a Cagliari

Festa di Sant’Efisio e la festa del lavoro a Cagliari


La data del primo maggio, che come ben sappiamo corrisponde alla festa del lavoro, è celebrata in ogni parte del mondo.

Detta commemorazione spesso è affiancata da ogni sorta di manifestazioni, da ricercarsi sia nell’ambito musicale, che in quello religioso, che sono solite variare a seconda del luogo e quindi delle relative tradizioni.

Spostando la nostra attenzione sulla bellissima Sardegna, andremo adesso a vedere come viene commemorata detta giornata.

Legata fortemente a sentimenti religiosi, nella bellissima città di Cagliari, la giornata del primo maggio è legata indissolubilmente a partire dal 1657 alla Festa di Sant’Efisio, che vede il susseguirsi di ben quattro giorni dedicati interamente alla sua festa.

Festa di Sant’Efisio e la festa del lavoro a Cagliari

Festa di Sant’Efisio e la festa del lavoro a Cagliari


E’ proprio nelle giornate che vanno dal primo al quattro maggio infatti, che la festa di Sant’Efisio, vede il riunirsi di gente che arriva da ogni parte dell’Isola, proprio a Cagliari, per assistere e partecipare ad una delle processioni più belle e commoventi di tutto l’anno.

La festa, che si svolge esattamente nel centro della città, vede non solo il radunarsi di una folla immensa, ma anche la trasformazione di tutte le stradine che portano al luogo designato in un vero e proprio tappeto di fiori.

Il percorso di questa singolare processione, vede come percorso molte stradine di Stampace, e continua fino alla spiaggia di Nora, fino ad arrivare come destinazione finale alla chiesa da cui si era partiti.

Un percorso lunghissimo quindi, che però non demotiva la grande folla di fedeli che a piedi, ma anche a cavallo, e nello specifico sulle “Traccas”, ovvero carri tipici trainati da buoi e ricolmi di frutta di ogni specie e fiori.

Ben 350 anni di tradizione e storia quindi, che fa di questa festa, l’evento più importante della primavera sarda.

Se torniamo indietro nel tempo, andremo a scoprire come, le origini di questa festa siano appunto da ricercare nell’anno 1652, anno in cui la città sarda era stata colpita in maniera tremenda dalla peste, che non accennava a placarsi ne a dileguarsi.

Proprio in data 11 luglio 1652 però, fu proprio Sant’Efisio a liberare la città da questa grave forma di pestilenza, e fu proprio a partire da quel momento che tutti gli abitanti della città decisero di fare un vero e proprio voto al Santo che sarebbe poi diventato il protettore della città.

I preparativi per questo singolare evento interessano non solo la data, bensì tutto l’anno, che vedono tutti i devoti preparare i loro abiti ed i loro carri e cavalli, che saranno quelli che accompagneranno poi il Santo nel suo lunghissimo percorso, trasportato su di un coccio di natura molto semplice.

Le date che interessano questa particolare feste nel corso dell’anno sono quindi da ricercarsi nel 15 gennaio, data che segna il Martirio del Santo, ma anche il 1 maggio, che come detto sopra vede il realizzarsi della tanto attesa processione che, iniziando alle dieci del mattino prosegue per tutto il giorno, facendo una sosta a Sarroch dove si ferma per la notte.

Il cammino riprende il giorno successivo, quindi il 2 maggio, avendo come destinazione Nora, luogo del Martirio del Santo, per poi continuare per tutto giorno 3 il suo percorso sino alle rovine della città, per poi arrivare a Pula.

E’ proprio da Pula che il cammino riprende in data 4 maggio fin dalle prime ore del mattino, per fare il suo grandioso rientro a Cagliari intorno alle 22.30.

Entro la mezzanotte del 4 maggio, l’intera celebrazione è da considerarsi ultimata, e come ogni anno il voto è stato sciolto.

Una bellissima ed interminabile tradizione quindi, che lega inevitabilmente a questa bellissima manifestazione religiosa, la commemorazione della festa del lavoro.

M. E. Virga

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